La Madonnina, posizionata a ricordo dell’anno mariano – nell’anno 1958 – all’interno di una piccola grotta realizzata con pietre di Serrenti, durante i lavori di restauro del 2005 è stata rimossa e non riposizionata, perché, pare, in quell’angolo si creasse umidità che poi si ripercuoteva all’interno della chiesa stessa.
Gli interventi di restauro e salvaguardia della parrocchia di San Leonardo si sono sviluppati nel corso di 16 anni (1993-2009) in diversi interventi, commisurati all’urgenza di contenere il deterioramento del monumento e rapportati, soprattutto, alle disponibilità finanziarie dell’Amministrazione Comunale.
In particolare, nel triennio 1993-1996 si è provveduto al restauro della cupola, dove l’intervento ha permesso di sostituire il manto di tegole molto degradate e più volte rimaneggiate. Sono stati sostituiti i tiranti e le cerchiature metalliche corrose dalla ruggine, sono state reintegrate le malte degradate, ed è stata rimontata la croce originale sulla lanterna.
In un successivo intervento (1999-2002) ci si è occupati del restauro della facciata principale e del portale (consulenza geologica Fausto Alessandro Pani; impresa esecutrice “Laboratorio di restauro di G.B. Asuni”).
Con il restauro della facciata è stata ripulita la facciata in pietra, il portale principale e il portale ogivale posto tra il sagrato ed il piazzale dell’oratorio; sono stati consolidati i conci di pietra degradati, con sostituzione parziale delle lacune.
È stata inoltre restaurata la statua marmorea (molto degradata, con parti di superficie corrosa per le condizioni ambientali e il materiale fragile ed interessato da diverse fratture) collocata nella lunetta del portale, poi ricoverata in locali interni e sostituita con una copia.
I successivi interventi, sono stati:
Restauro del campanile (2002-2004, consulenza geologica Fausto Alessandro Pani. Impresa esecutrice “Andrea Sarritzu”. Il restauro del campanile ha comportato una accurata disinfestazione e pulizia delle superfici, è stata consolidata la pietra degradata, sono state colmate le lacune che avrebbero comportato un ulteriore degrado.
Risanamento edilizio e recupero ambientale delle pertinenze della chiesa (1999-2001: l’intervento è stato progettato dallo studio dell’arch. R. Badas e dell’Ing. F. Falqui con la collaborazione dell’Arch. L. Ortu e dell’Ing. F. Cadeddu).
L’intervento ha consentito la demolizione dei piani alti di un edificio vicino, la cui ingombrante mole impediva una corretta fruizione del monumento, la risistemazione della copertura dello stesso edificio parzialmente demolito, la sistemazione della piazzetta Martiri e soprattutto il restauro del sagrato e del bastione antistanti la chiesa.
Restauro delle facciate laterali (2006-2009; Impresa esecutrice RDM):
“Il restauro completa gli interventi esterni della chiesa. Con l’intervento sono stati restaurati tutti gli intonaci originali (o quantomeno antichi) ancora presenti, le integrazioni sono state eseguite con malte di calce, con l’utilizzo di malte deumidificanti nelle parti basamentali delle murature. Sono state rimosse le superfetazioni che procuravano danni ed umidità alle murature antiche, sono state evidenziate parti murarie originali, recentemente obliterate”.
Riporta così la relazione stilata dallo “Studio di Architettura Ortu e Pillola Associati”.
È proprio durante questi ultimi lavori, che la Madonnina e la grotta son state rimosse.

Una foto di com’era (di Maurizio Anoffo), e una di com’è attualmente
Don Pes, il parroco della Chiesa di San Leonardo, si è molto prodigato affinché la statua della Madonna tornasse al suo posto.
Nel 2012, ha dichiarato, molto piccato a riguardo dell’incresciosa situazione:
“La “grotta” per i cosiddetti “competenti” era una “superfetazione” (una parolona come tante che si utilizzano per riempirsi la bocca e per darsi arie di fronte ai non esperti) che, anche se era stata edificata da tanto tempo, andava abbattuta. Magari, ad evitare la contestazione, trovando la giustificazione che creava umidità.
La soluzione trovata al problema dell’umidità, sempre dai “competenti”, è constatabile ogni qualvolta scendono poche gocce di pioggia: una bella pozzanghera d’acqua che non solo causa umidità alla struttura muraria della chiesa, ma poi, quando si asciuga, diventa una bella riserva di guano “profumato”. L’errore più grave, a mio avviso, è stato fatto quando si è permesso ai progettisti di demolire la “grotta” senza pretendere che trovassero una soluzione per una collocazione adeguata della statua della Madonna di Lourdes che era stata posizionata come ricordo dell’anno mariano 1958. Oggi il problema non è assolutamente facile da risolvere per tante ragioni. Ricostruire la grotta comporterebbe un notevolissimo impegno economico e, soprattutto, troverebbe insormontabili ostacoli burocratici da parte della Soprintendenza ai Monumenti.
L’idea di riposizionare la statua su un piedistallo di trachite è venuta a Flaviano Ortu che ha ideato anche un bozzetto abbastanza semplice e che, a mio modesto parere permette di non lasciare vuoto il “buco” che si è venuto a creare e, soprattutto, permetterebbe ai devoti di poter esprimere la propria venerazione alla Madonna fermandosi a recitare una preghiera o anche a deporre un fiore ai suoi piedi. Sempre meglio che tenerla conservata in un angolo dell’Ufficio Parrocchiale, ogni tanto spolverata da parte delle signore del “Gruppo Santa Marta””.

La Madonnina, all’interno della sua grotta, prima dell’abbattimento